Torneo della Memoria - Cracovia 2024
“E’ nostro dovere onorare la memoria di chi qui ha sofferto e lasciato i propri sogni, cercando di costruire un futuro di tolleranza e rispetto reciproco”
“Auschwitz mi ha lasciato molta angoscia, percepire anche a distanza di decenni tutto quell’orrore mi ha impressionato molto”
“Auschwitz mi ha lasciato molta angoscia, percepire anche a distanza di decenni tutto quell’orrore mi ha impressionato molto”
“Visitare questi posti a soli 14 anni mi ha lasciato emozioni contrastanti: rabbia, disgusto, tristezza, incredulità su come possa essere esistita tanta cattiveria; vedere tutto dal vivo te ne fa sentire tutto il peso”
“La pallavolo per noi è svago, è libertà: la stessa che tutte le persone qui hanno perso. Questo viaggio, questi luoghi, ci lasciano la consapevolezza di essere estremamente fortunati a vivere una VITA degna di tale nome, piene di scelte libere e nostre”
Cracovia, 29 Febbraio – 4 Marzo 2024: molto più di un viaggio, molto più di un torneo di pallavolo
I giorni trascorsi in Polonia, per l’esattezza a Cracovia, dai nostri ragazzi e ragazze e dai loro allenatori , rispettivamente di Under 17 e Under 16, hanno rappresentato una vera e propria esperienza di vita, di quelle che ti porti dietro per sempre e che ti lasciano un segno profondo: per le grosse emozioni provate, per il significato storico di quei posti, per l’eco di quel silenzio che si sente risuonare solo in quei luoghi che hanno respirato tutta quella sofferenza.
A cavallo tra Febbraio e Marzo le nostre società hanno avuto il privilegio di poter prendere parte al Torneo della Memoria, manifestazione di pallavolo giovanile che ha riunito sugli stessi campi otto selezioni maschili e otto femminili provenienti da Italia (insieme a noi anche Pallavolo Susegana, Piace Volley, Academy Benelli, Enercom Biella e Pallavolo Frignano Modena), Polonia e soprattutto Ucraina, con quest’ultima nazione che è stata rappresentata da squadre interamente composte da atleti e atlete rifugiate in Polonia per la crisi bellica del loro paese in conflitto con la Russia.
Il Torneo della Memoria è stato un tassello di un mosaico molto più ampio, un progetto sviluppato per mesi dalle società e le associazioni del gruppo Experience in sinergia con MOXA (Associazione Modena per gli Altri) sotto il patrocinio di FIPAV e PZPS (massimi organi federali pallavolistici di Italia e Polonia) e dell’Istituto Italiano di Cultura a Cracovia; l’iniziativa è stata resa possibile anche grazie al contributo generoso di privati e altre aziende che hanno sposato totalmente gli ideali, i principi e gli obiettivi che ne stavano alla base.
Pallavolo sì ma anche tanto altro, un tuffo nella storia e per l’esattezza dentro uno dei suoi capitoli più bui e tragici, un viaggio in uno di quei luoghi tristemente noti per le stragi mosse dall’odio nazista; grazie alla presenza costante di guide locali e ad un percorso di preparazione svolto con storici e psicologi, i nostri giovani hanno potuto viversi a pieno i quattro giorni di esperienza in terra polacca, alternando i momenti in palestra a quelli di visita alla città e soprattutto ad alcuni luoghi simbolo di quell’orrore che tra il 1939 ed il 1945 ha macchiato per sempre il nostro passato.
Così, tolti i panni da palestra, la nostra comitiva (tra tutto, oltre trenta persone) ha potuto godersi lo spettacolo di Cracovia, città di stampo medioevale ma sviluppatasi in chiave barocca e gotica, il suo ghetto ebraico tra i più colpiti e famosi durante la II^ Guerra Mondiale, il castello di Wawel e la Fabbrica di Schindler, oggi museo storico ma all’epoca industria metallurgica e armeria le cui vicende sono state celebrate dal pluripremiato film di Spielberg, capace di raccontare come la generosità dello stesso Schindler abbia salvato numerose vite.
Vite, troppe, quelle perse invece all’interno dei muri di Auschwitz,-Birkenau altra tappa fondamentale di queste giornate; le stime parlano di oltre 1.200.000 morti tra quelle baracche, di cui quasi 230.000 bambini: come ha detto la nostra guida, questi luoghi bisogna attraversarli per provare a capire cosa hanno rappresentato, cosa hanno visto, cosa custodiscono nel loro assordante silenzio. Un’esperienza che ha portato i nostri ragazzi a vivere emozioni fortissime davanti a quei cancelli, a mettersi a nudo nella loro fragilità ma anche a trarre spunti di riflessione, a godersi il momento di condivisione, a maturare quella memoria storica per non dimenticare mai la tragedia vissuta da ragazzi come loro, colpevoli solamente di avere altre religioni, etnie o tradizioni.
Il torneo, per la cronaca, è stato vinto dalla Pallavolo Susegana in campo femminile e dalla selezione di rifugiati ucraini in quello maschile; per l’Idea Volley un settimo posto mentre la Dinamo Pallavolo Bellaria ha chiuso con un orgoglioso quarto posto.
A cavallo tra Febbraio e Marzo le nostre società hanno avuto il privilegio di poter prendere parte al Torneo della Memoria, manifestazione di pallavolo giovanile che ha riunito sugli stessi campi otto selezioni maschili e otto femminili provenienti da Italia (insieme a noi anche Pallavolo Susegana, Piace Volley, Academy Benelli, Enercom Biella e Pallavolo Frignano Modena), Polonia e soprattutto Ucraina, con quest’ultima nazione che è stata rappresentata da squadre interamente composte da atleti e atlete rifugiate in Polonia per la crisi bellica del loro paese in conflitto con la Russia.
Il Torneo della Memoria è stato un tassello di un mosaico molto più ampio, un progetto sviluppato per mesi dalle società e le associazioni del gruppo Experience in sinergia con MOXA (Associazione Modena per gli Altri) sotto il patrocinio di FIPAV e PZPS (massimi organi federali pallavolistici di Italia e Polonia) e dell’Istituto Italiano di Cultura a Cracovia; l’iniziativa è stata resa possibile anche grazie al contributo generoso di privati e altre aziende che hanno sposato totalmente gli ideali, i principi e gli obiettivi che ne stavano alla base.
Pallavolo sì ma anche tanto altro, un tuffo nella storia e per l’esattezza dentro uno dei suoi capitoli più bui e tragici, un viaggio in uno di quei luoghi tristemente noti per le stragi mosse dall’odio nazista; grazie alla presenza costante di guide locali e ad un percorso di preparazione svolto con storici e psicologi, i nostri giovani hanno potuto viversi a pieno i quattro giorni di esperienza in terra polacca, alternando i momenti in palestra a quelli di visita alla città e soprattutto ad alcuni luoghi simbolo di quell’orrore che tra il 1939 ed il 1945 ha macchiato per sempre il nostro passato.
Così, tolti i panni da palestra, la nostra comitiva (tra tutto, oltre trenta persone) ha potuto godersi lo spettacolo di Cracovia, città di stampo medioevale ma sviluppatasi in chiave barocca e gotica, il suo ghetto ebraico tra i più colpiti e famosi durante la II^ Guerra Mondiale, il castello di Wawel e la Fabbrica di Schindler, oggi museo storico ma all’epoca industria metallurgica e armeria le cui vicende sono state celebrate dal pluripremiato film di Spielberg, capace di raccontare come la generosità dello stesso Schindler abbia salvato numerose vite.
Vite, troppe, quelle perse invece all’interno dei muri di Auschwitz,-Birkenau altra tappa fondamentale di queste giornate; le stime parlano di oltre 1.200.000 morti tra quelle baracche, di cui quasi 230.000 bambini: come ha detto la nostra guida, questi luoghi bisogna attraversarli per provare a capire cosa hanno rappresentato, cosa hanno visto, cosa custodiscono nel loro assordante silenzio. Un’esperienza che ha portato i nostri ragazzi a vivere emozioni fortissime davanti a quei cancelli, a mettersi a nudo nella loro fragilità ma anche a trarre spunti di riflessione, a godersi il momento di condivisione, a maturare quella memoria storica per non dimenticare mai la tragedia vissuta da ragazzi come loro, colpevoli solamente di avere altre religioni, etnie o tradizioni.
Il torneo, per la cronaca, è stato vinto dalla Pallavolo Susegana in campo femminile e dalla selezione di rifugiati ucraini in quello maschile; per l’Idea Volley un settimo posto mentre la Dinamo Pallavolo Bellaria ha chiuso con un orgoglioso quarto posto.